dopo la conferenza stampa del Cav.
Dagli appunti, mentre sullo sfondo da Piazza di Pietra in Roma Silvio Berlusconi stava presentando la sua ultima sparigliata delle carte della politica italiana: mano destra appoggiata; fortemente emozionato; discorso tra i più moderati e apparentemente tranquilli mai pronunciati, con tanto di riconoscimento per alcune persone “intelligenti che sono confluite nel Partito Democratico ma che non possono far niente a causa del loro governo ricattato dalla sinistra estrema”; poco gigionismo; consapevolezza del terremoto che si sta creando e dominando; consapevolezza del fatto che la maggioranza degli italiani al di là dei numeri delle firme e dei sondaggi è con lui; voglia leggermente (ma giusto un po’…) nascosta di dialogare con Veltroni per lo meno sulla legge elettorale; mi piace più "Partito della Libertà" di "Popolo della Libertà"; Fini e Casini dovranno affrettarsi a ritornare sui loro passi, ammesso che lo vogliano, perché le porte ora sono sì “non aperte ma spalancate”, ma l’impressione è che inizieranno a chiudersi non appena il procedere degli avvenimenti dimostrerà che non c’è (più) bisogno di loro – o di una parte di loro; non una parola sul comunismo e/o i comunisti.
Un bel discorso.
Etichette: Casa delle Libertà, Gianfranco Fini, Partito della Libertà, Pierferdinando Casini, Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi
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