lunedì, novembre 19, 2007

dopo la conferenza stampa del Cav.

Dagli appunti, mentre sullo sfondo da Piazza di Pietra in Roma Silvio Berlusconi stava presentando la sua ultima sparigliata delle carte della politica italiana: mano destra appoggiata; fortemente emozionato; discorso tra i più moderati e apparentemente tranquilli mai pronunciati, con tanto di riconoscimento per alcune persone “intelligenti che sono confluite nel Partito Democratico ma che non possono far niente a causa del loro governo ricattato dalla sinistra estrema”; poco gigionismo; consapevolezza del terremoto che si sta creando e dominando; consapevolezza del fatto che la maggioranza degli italiani al di là dei numeri delle firme e dei sondaggi è con lui; voglia leggermente (ma giusto un po’…) nascosta di dialogare con Veltroni per lo meno sulla legge elettorale; mi piace più "Partito della Libertà" di "Popolo della Libertà"; Fini e Casini dovranno affrettarsi a ritornare sui loro passi, ammesso che lo vogliano, perché le porte ora sono sì “non aperte ma spalancate”, ma l’impressione è che inizieranno a chiudersi non appena il procedere degli avvenimenti dimostrerà che non c’è (più) bisogno di loro – o di una parte di loro; non una parola sul comunismo e/o i comunisti.

Un bel discorso.

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