Che ridere, davvero. Di quelle risate grasse e fragorose, ma nel contempo anche un tantino commosse: dove andremo a finire? L’Udc ha messo in crisi il governo, prima si è scagliata contro Berlusconi, ora lo stesso giochetto lo sta riservando a Fini e ad Alleanza Nazionale, “rea” di difendere il bipolarismo. Hanno voluto il ritorno del proporzionale, Berlusconi l’ha furbescamente concesso. Ora si sentono con le spalle al muro – nessuno vuole il proporzionale anche se non lo dice, e in più il centrosinistra ha in questo modo posto il veto nei loro confronti riguardo ogni possibile futura alleanza – e attaccano con il loro tormentone, ancora una volta la candidatura a premier contro Prodi di qualcuno che, ovviamente, non sia Silvio Berlusconi. Bruno Tabacci, uno dei più insopportabili tra i neo-centristi ha dichiarato quanto segue in un intervista a Libero oggi 17.09.2005 a pg.4:
Domanda: allora perché l’Udc non fa un nome capace di far vincere la Casa delle Liberta?
Tabacci: deve essere Berlusconi, l’inventore del centrodestra, ad assumere un’iniziativa in questo senso. Deve utilizzare la sua leadership per creare condizioni diverse sulla premiership. Per individuare un candidato in grado di vincere.
Epperò, che paraculi questi neo-chierichetti – nel caso vi chiedeste il motivo delle risate grasse e fragorose, ma anche un tantino commosse. Berlusconi non lo vogliono, dicono che con lui si perde. Però sanno che nessuno è in grado – per capacità, carisma e quant’altro – di sostituire l’attuale premier (tanto meno il tandem dei poveracci Casini & Follini), allora mettono le mani avanti: Silvio non lo vogliamo, però che trovi qualcuno che perda al posto suo, in modo tale che le colpe possano sempre ricadere su di lui. Via, ai ragazzi dell’Udc ha per caso dato alla testa il fumo delle candele? Va bene che si stanno dilettando con il giochetto che meglio conoscono (e che spessissimo hanno praticato), ovvero il mettere il bastone tra le ruote degli alleati politici. Però devono tenere in considerazione che il loro elettorato – sarà la millesima volta che lo ripeto! – è piccolo, piccolo; tant’è che a momenti se la sono fatta sotto all’idea dello sbarramento al 4%. Non presero quella percentuale alle scorse politiche e regionali, vero, ma il risultato era di poco superiore, quindi chi garantisce loro di arrivare a quella soglia, pena il rimanere fuori dai giochi? Tuttavia, pur con questi numeri, pensano di rappresentare la maggioranza, parlano, sparlano, disturbano l’operato e la tranquillità. Forse pensano di avere l’esclusiva dell’odio per gli “amici” politici. E credono dunque di essere i benvenuti in una Casa che a loro sembra, non dico non piacere ma fargli schifo proprio. Credono, pensano di esserne convinti. Sicuro che sia così? Provate un po’ a chiedere semplicemente agli elettori di centrodestra.
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