se Zapatero non va - ma Fidel c'è andato
Mai parlato di Zapatero. Mai discusso le sue scelte, scelte innocue dal punto di vista della dignità delle persone e che coinvolgono solo la sua Spagna, quindi perché mai dovrei farne una questione di principio – lo stesso che i laicisti “Viva Zapatero” e i bigotti “Abbasso Zapatero”? E però. Succede che Benedetto XVI si reca in Spagna, a Valencia, perché c'è l'incontro con le famiglie che si sono radunate nella ridente città spagnola. Visite di rito, strette di mano. Zapatero decide di non presenziare alla messa che il Papa celebrerà domenica mattina alle 9 e 30. Che la decisione sia di dubbio gusto, è fuori da ogni commento; se il Papa viene nel tuo paese, oltre ai sorrisi e alle strette di mano non è obbligatorio farsi vedere anche alla Messa, ma è quantomeno consigliabile. E fin qui abbiamo tirato le orecchie a Zapatero. Poi però succede anche che Navarro-Valls, saputo della cosa, dichiara che quando il Pontefice è andato in visita a Cuba, Fidel Castro a Messa c'è andato, eccome. Bene, preferisco Zapatero imprigionato nel suo ruolo di salvatore laico dell'Europa – ammesso che questa necessiti di una figura simile – che si rifiuta, con una gaffè, di andare a Messa piuttosto che Fidel, tanto pronto a farsi vedere sempre buono*, che ci va.
* l'asterisco sta a significare, per quelli duri di comprendonio, che il linguaggio usato nei confronti di Castro è volutamente non eccessivo, perché se lo fosse stato – e se io fossi stato cubano – non sarebbe venuta fuori una cosa simpatica, qualora il leader maximo ne fosse venuto a conoscenza.
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