venerdì, gennaio 12, 2007

Azouz pretende delle scuse, ed ha ragione

Azouz Marzouk, il tunisino che nella strage di Elba si è visto ammazzare la moglie (forse incinta), il figlio Youseef di due anni e la suocera, oltre ad una vicina di casa, pretende le scuse di certi politici che in un primo momento lo anno accusato di “essere dietro” la strage, avendo per altro come unico indizio – se così lo possiamo chiamare - il fatto che lui stesso fosse in libertà per effetto dell'indulto. Gli accertamenti dei giorni seguenti hanno dimostrato la piena estraneità al fatto, dal momento che Azouz si trovava in Tunisia dai parenti, ma poco importava: per 24 ore è stato dipinto come un assassino infame. La solidarietà va ad Azouz, ovviamente, e un grosso sdegno è da manifestare nei confronti dei politici – lui indica esponenti di Lega e Alleanza Nazionale, ma la cosa è estendibile nella maggioranza del centrodestra – e, giuro, non costa ammetterlo – e anche in alcuni sparuti settori del centrosinistra. Le scuse i politici dovrebbero porle, come ovvio. Ma ancora di più a dover dare delle scuse, e in fretta, sono i personaggi che producono le notizie e i commenti. I quali, dalle colonne di qualunque giornale e telegiornale e con un paio di significative eccezioni, lo hanno subito additato come l'assassino, seguendo quel perverso gioco secondo il quale chi è libero grazie all'indulto è immediatamente tornato sui suoi vecchi passi, ovvero quelli della delinquenza. Ottenendo come unico risultato il fomentare inutili gogne nella popolazione, la quale nutriva già i suoi sbagliati dubbi e se li è visti confermare sulla carta stampata. Senza peraltro anch'essi porgere delle scuse. Siamo contenti che su questo blog la cosa sia stata – immediatamente – segnalata.


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