lunedì, dicembre 08, 2008

[cit.]

Il Partito democratico, per essere fedele alla sua vocazione, dovrebbe collocare Berlinguer nella sua vera cornice storica: era un comunista internazionalista, sapeva benissimo come si finanziava il partito (rubli e tangenti molto ben organizzate e lubrificate e nascoste alla vista), ma usava la questione morale e della diversità antropologica dei comunisti a fini di lotta politica e di potere, agitando quello che l’irriverente Pajetta definì il suo passaggio “dal materialismo al moralismo storico” come bandiera di una visione ideologica totalitaria della società e del primato del partito integro e puro. È con questo angusto fantasma che volete fare un partito moderno, obanista democratico all’americana?

Giuliano Ferrara, Il Foglio - 08.12.2008, p. 1

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