Tutti sapete che Romano Prodi si è portato in vacanza, come edificante lettura estiva, l’ultimo – non mi sono scappati corsivo e sottolineatura – libro della saga di Harry Potter. Lo sapete perché, con questa storia, i giornali di agosto – quindi imbarazzati nel costruire i menabò – ci hanno fatto qualcosa, chi una pagina di sfottò e chi solo un misero box per non imbarazzare i suoi lettori più filogovernativi.
Poi tutti avrete visto il film Il Diavolo Veste Prada, pellicola che lo scorso inverno ha sbancato al box office pur non mantenendo le attese che le si erano create intorno. E siccome tutti lo avete visto, ricorderete di quando la giovane stagista Andy è incaricata da Miranda, la direttrice di Runaway che dovrebbe essere la trasposizione cinematografica del Vogue by Anna Wintour, di procurare per le figlie gemelle una copia dell’ultimo libro di Harry Potter, di cui per il momento solo l’autrice J.K. Rowling possiede il manoscritto, tra l’altro parecchio top secret. Siccome pare ormai fin troppo chiaro al lettore che tutti avete visto il film in questione, tutti saprete che Andy riesce a stupire la temuta direttrice riuscendo nell’impresa impossibile di procurare alle odiose gemelline copia del suddetto manoscritto.
Veniamo al dunque, che ci abbiamo ricamato già troppo. Prodi, a quanto pare, ha in mano l’ultimo – ecco il motivo del corsivo e della sottolineatura – libro di Harry Potter in italiano, che stando al sito Internet Bookshop si chiama Harry Potter and the Deathly Hallows e fino a gennaio 2008 non è prevista traduzione italiana. Potremmo dire che il premier la faticaccia di capire Harry Potter in inglese, e per giunta sotto l’ombrellone, non se la sente proprio di farla, ma siamo qui per fare poco gli stronzi e il punto, francamente, è un altro. Il punto è: possiamo infilare Romano Prodi in una pellicola di cellulosa, magari dandogli in gestione anche l’equivalente cinematografico di Micromega almeno quanto Runaway nel film lo è di Vogue, e prenderci Meryl Streep come Presidente del Consiglio pro tempore? Almeno fino al prossimo caldissimo autunno, quando – lo ha detto anche Ferrero – si andrà al voto in seguito alla caduta dell’esecutivo.