Charlotte Roche, "Zone Umide"
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Ordine Generale apre i blog su Guia solo perché si augura che qualcuno ne sparli. E' una certezza, non un sospetto. Qui si dice che aveva parlato del libro di Guia, ma se Mariolina non lo pungolava, col cavolo che ne avrebbe parlato! Lo fa per dire che è bruttino, avete mai sentito dire di un libro che è bruttino? Io mai. Perché si dice fa schifo, è pesante, è noioso, non mi piace e tante altre cose, ma bruttino è la prima volta che lo sento. A parte il fatto che ho letto quasi tutte le recensioni e visto alla tv le presentazioni e non erano certo marchette perché a Guia, se proprio lo vogliamo dire, non regala niente nessuno e so quel che dico perché mio marito che si occupa di queste cose, mi ha fatto notare che per Guia la casa editrice non ha fatto uno straccio di pubblicità mentre c'è stata una straniera sua collega che ha scritto dei libri improbabili che ha avuto pagine intere di pubblicità sul grande quotidiano anche se tutta l'Italia sa che non li scrive lei. E mi fermo qui Ordine Generale per rispetto alla serietà della categoria, ma il tuo commento mi ha fatto uscire dai gangheri perché va bene abbozzare, ma non esageriamo. Non mi interessa che sia pubblicato questo mio commento, l'importante per me è che tu sappia che ho voluto dire quello che ho detto.
Cara Giovanna,
mi fa piacere che attendi il mio verdetto sulle cose per poi attaccarti ad ogni singola parola e abbozzare - adesso sì - una replica nei miei confronti. Ho scritto che il libro "è bruttino", e l'ho fatto all'interno dei commenti ad un post sul mio blog, non sulla Terza Pagina del Corriere della Sera. Troppo banale come argomentazione? Libera di leggere altro che soddisfi il tuo esigente palato culturale. Evidentemente è il giudizio in sé che pesa e non il modo in cui l'ho formulato, perché sulla sfilza di "fantastico!", "entusiasmante!", "immensa come sempre!" che è stata ripetuta finora da queste parti non hai nulla da dire (o forse mi sono perso qualcosa? Nel caso, pungolami). Il fatto è che, a volerla dire tutta, il mio "bruttino" è stato seguito da un "nulla che abbia lo smalto della Guia giornalista". Ecco, se proprio ci tieni e non ti imbarazza la brevità della frase, parliamo di questo aspetto (e non di quello che si dice nell'ambiente, per favore, ché siamo tutti buoni a dire "conosco questo, e conosco quello, e la collega, e l'editor e vattelapesca..."). Sul fatto poi che io apra blog - nel caso, comunque: scrivo post, che è diverso - su Guia con il solo fine che qualcuno ne sparli, mi rimetto a te. Giuro che questa non è mai stata la mia intenzione, ma se tu ne hai addirittura "certezza", non mi permetto di rovinare il tuo pensiero: a me, cambierebbe poco. I pensieri del retrobottega editoriale italiano mi interessano poco: alla fine, il giudizio che conta lo decreta il lettore, sempre. Troppo facile nascondersi dietro "quella ha la pubblicità e i romanzi manco li scrive lei". Accomodante per chi è stroncato, ma anche per chi si vorrebbe con la frase stroncare. Solo un dubbio: pensi davvero che dire che un libro "fa schifo" o "non mi piace" sia tanto meglio che definirlo "bruttino"? Cioè, sugli alti piedistalli dell'industria e della critica letteraria italiana - sopra i quali ti collochi - si ragiona con queste sublimi categorie critico-estetiche? Nel caso, lasciami godere del mio "bruttino".
Saluti.
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